Meditazioni di Padre Ernesto Busnelli - Apostole Sacro Cuore

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Meditazioni di Padre Ernesto Busnelli
06 gennaio 2024 | 🕑 4 minuti di lettura
Meditazioni- Esortazioni di Padre Ernesto Busnelli

Iniziamo il nuovo anno con le meditazioni, le esortazioni e le istruzioni di Padre Busnelli;  
si potrebbe obiettare che alcuni temi sono già stati pubblicati in altre occasioni.
“Il ripetere giova” e qual è la figlia alla quale non sia cara ogni parola del proprio Padre?

“Carattere distintivo dell’Istituto è un amore indiscusso alla S. Chiesa…” Carattere distintivo: dunque non comune, ma che si distingue dagli altri. Nell’amore vero per il Papa c’è l’amore perfetto per la S. Chiesa.
 
Gesù solo e tutto per Gesù! Ove è Gesù, là è l’Apostola del Sacro Cuore; l’Eucarestia è Gesù nascosto e l’Apostola crede, spera, ama ed è innamorata dell’Eucarestia.
 
Il Papa è Gesù visibile, perché il vicario in terra di Gesù Cristo: e il dolce Cristo in terra e l'Apostola è tutta per il Papa. Crede nella sua autorità; Gesù disse a Pietro:” A te darò le chiavi del Regno dei cieli”.
 
L’Apostola opera con fermezza per il trionfo del Papa sicura del trionfo perché Gesù disse: “Tu sei Pietro e su questa pietra Io fonderò la mia Chiesa… le porte dell'inferno non prevarranno”.
 
E se il Papa è Gesù visibile in terra, dunque è Gesù invisibile che nel Papa che guida la barca degli eletti: è Gesù che insegna la verità, benefica e salva le anime.” Il Papa me lo ha dato Gesù, mi basta, lo amo come Gesù. Se parla, è Gesù che parla, infallibile, perché Gesù disse: “Ho pregato per te, Pietro, perché la tua fede non venga meno”.
 
Amore obbedienza dedizione completa al Papa.
“Prego per il Papa ogni giorno?
Quando parla mi interesso di ciò che ha detto?
Soffro con il Papa che soffre?
Sono pronta a difenderlo?”
 
L'anima religiosa non invecchia mai anzi deve divenire sempre più giovane! Come è possibile? Invecchiare vuol dire perdere le forze, chi invece aumenta le sue forze, diventa più giovane.

Invecchiare vuol dire diminuire nella vita e nelle attività e chi invece aumenta la sua vita e la sua attività deve dire che diventa più giovane. Ora, il corpo, invecchia si: infatti dopo un certo periodo, diminuiscono le forze, le sue attività, ma il cuore?
 
Come è il cuore della consacrata? No, il cuore non invecchia: anzi deve acquistare maggior vita con gli anni. Bene è detto che il cuore è sempre giovane. Amo di più Dio?

Ecco che il cuore, ossia tutto il mio spirito ringiovanisce.

Amo di più la virtù? Ecco un'attività maggiore, quindi maggiore vita. Sì, nel vero e ardente amore di Dio la nostra vita aumenta e non invecchia! Coraggio, dunque, avanziamo verso una gioventù sempre più giovane verso una gioventù che sarà poi quella della vita eterna.
 
La gloria di Dio
Il Signore ci ha creato, redento, ci ha dato la vocazione di Apostole del Sacro Cuore. Perché tutti questi doni? Forse per accarezzare la nostra vanità? No certo, ma unicamente per la Sua gloria.
 
Il Signore opera sempre per la sua gloria: essendo Dio, non può fare diversamente. Non potendo quindi Dio darci i suoi doni per altro fine che quello di glorificarlo, è necessario che noi lavoriamo unicamente per Lui Solo.

“A Lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità”
                                                                                                                   2 PT.3,18


01 marzo 2024 | 🕑 3 minuti di lettura
marzo e aprile

Vi siano pure differenze tra uomo e uomo sia pure uno più o meno dotto o ignorante, più o meno ricco o povero, tutti devono corrispondere al loro ultimo fine.
 
C'è chi si crede infallibile, necessario al mondo, creato per il dominio e la conquista.
 
Ma come Dio spazza in quel in un momento questa superbia!
 
Se anche noi operassimo per i nostri fini egoistici, commetteremmo un grave errore e costringeremmo Iddio a metterci da parte. Il buon Dio non ha bisogno di noi, ma fa un onore grande dandoci i mezzi per servirlo.
 
Che cosa può aggiungere la luce di una candela a quella del sole?
 
Così, in una proporzione molto più grande, che cosa possiamo noi aggiungere alla grandezza, sapienza infinita di Dio?
 
Possiamo noi Apostole avere altra mira di quello che le Costituzioni indicano, dare gloria a Dio?
 
Noi ci troviamo riguardo a questo in condizioni di privilegio. Chi entra in un Istituto di vita comune dona se stessa, il proprio lavoro, ma riceve molto in cambio: mantenimento, cure, onore di appartenere a un Istituto noto ed apprezzato. Per noi, nulla di tutto questo!
 
Noi siamo portate ad escludere tutti gli elementi che possono accarezzare l'interesse umano e la vanità.
 
Ringraziamo Dio e corrispondiamo a questo dono rendendolo sempre più pura la nostra intenzione.
 
La volontà di Dio
 
Ma come dare gloria a Dio?
 
Facendo in tutto la sua volontà.!
 
La volontà di Dio è onnipotente fa tutto ciò che vuole e nulla si fa se non ciò che Dio vuole. Non cade, dice Gesù, un capello del vostro capo, una foglia da un albero, se non per suo comando.
 
Chi sarà delle cose di maggiore importanza? Dio lo vuole!
 
Grande Parola!!... Quante grandi ragioni contiene per chi ha fede, conosce, e ama Dio!  Dio lo vuole ed io non lo voglio!?
 
La volontà di Dio è infinitamente sapiente ha sempre tutto per il meglio. “Tu hai fatto tutto con somma Sapienza” dice il Profeta.
 
La prima regola della Sapienza è il far sempre ciò che è migliore, eleggere i mezzi più propri per giungere al fine proposto.
 
Crediamo noi che Dio, il quale è somma sapienza sia manchevole in questa regola?
 
Il fine di tutte le Sue opere è la Sua gloria! Può Egli mancare di zelo per procurarla o di cognizione per conoscere i mezzi che vi sono propri o di potenza per impiegarli?
 
Un uomo saggio operando secondo la sua sapienza, nulla può fare che non sia bene: e Dio che è infinitamente saggio, può forse scegliere o fare cosa alcuna che non sia infinitamente buona?
 
Come nulla può concepirsi di migliore e di più perfetto di Dio nella sua essenza, nulla può parimente concepirsi di migliore e di più perfetto di Dio nella sua azione. Egli dispone soavemente di tutte le cose ma fortemente, infallibilmente. Per eseguire i suoi disegni, sa trarre dalle tenebre stesse, la luce e con mezzi che appaiono posti, giungere al suo fine. Rispettiamo, adoriamo i suoi disegni anche se non li comprendiamo che Egli può fare di più di quel che comprendiamo.
Continua...

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