giugno_2020 sacro cuore di gesù - Apostole Sacro Cuore

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Siamo nel mese di giugno: il tempo perfetto per contemplare il
Sacro Cuore di Gesù
Cuore di Gesù
Una devozione da riscoprire, assieme all’amore misericordioso di Dio, ancora sconosciuto a molti


Il  mese di giugno è tradizionalmente dedicato alla devozione al Sacro  Cuore di Gesù. Questo provvidenziale culto è stato esteso a tutta la  Chiesa universale da papa Pio IX ma è nato precedentemente in Francia, a  Paray Le Monial, dopo una serie di visioni avute da Santa Margherita  Maria Alacoque, alla quale Gesù chiese di impegnarsi per l’istituzione  di una festa dedicata al Sacro Cuore.

Una delle tentazioni più grandi è quella di pensare che la devozione al Sacro Cuore di Gesù  sia una ritualità appartenente al passato o un atto di obbedienza  esclusivo di alcune confraternite o di qualche ordine religioso.
Il  cuore di Gesù ha costituito, fin dalla chiesa primitiva, il tesoro da  cui attingere le ricchezze della misericordia di Dio. Il divin cuore,  trafitto dalla lancia del soldato romano, ha aperto all’umanità intera  la fonte della vita eterna, dal quale sgorga incessantemente il fiume di  grazia dei sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia.

Quanto poco si parla del cuore immacolato del Divin Figlio e quanto potrebbe cambiare la vita di ogni cristiano sentire parlare di questo cuore pulsante di amore e compassione per tutti gli uomini!

Accostarsi  al sacramento dell’altare produce la grazia di entrare in comunione con  i sentimenti, i pensieri e le azioni provenienti del cuore di Gesù.

Quanto  ha bisogno l’uomo di provare e vivere i sentimenti di compassione verso  i migranti ed i rifugiati che provengono da tante zone di conflitto e  di povertà! Quanto è necessario aderire al pensiero di Cristo, il quale  ha voluto sin dall’eternità il matrimonio tra uomo e donna come unica  relazione feconda e benedetta! Quanto è urgente agire onestamente e  generosamente nel proprio lavoro, senza cercare la corruzione e un  continuo aumento del profitto personale a discapito del lavoro degli  operai e degli impiegati!

Contemplare il cuore  di Gesù significa desiderare un cambiamento profondo del proprio cuore,  per assimilare quella purezza di cuore che permette di vedere Dio.

Vedere  Dio significa principalmente riconoscere la sua presenza manifestata  dalle opere che il Padre compie attraverso Gesù per mezzo dello Spirito  Santo.

Coloro che hanno avuto la grazia di  vedere risanato un matrimonio che era finito, figli che dopo tante  ribellioni hanno avuto il grande dono di riconciliarsi con i propri  genitori, persone che riescono ad arrivare alla fine del mese malgrado  la loro grande precarietà economica, sono tutti segni della provvidenza e  della azione di Dio.

Ma il mondo d’oggi reputa  una mera casualità o un risultato esclusivo dei meriti personali, le  opere della grazia compiute da Dio. Questo atto di incredulità, che  consiste nell’attribuire a sé stessi le opere di Dio, ha origine nel  cuore di una umanità ferita dall’orgoglio, dalla vanità e dalla  presunzione che gli oscurano la visione dell’opera di Dio

La  purezza del cuore può nascere attraverso un profondo senso di umiltà e  mitezza, che sono i due pilastri per poter ricevere il ristoro della  contemplazione delle opere di Dio.

L’umiltà e  la mitezza sono le virtù che purificano il cuore dell’uomo, il quale,  per vivere, ha bisogno di sentire pulsare il cuore di Dio. Perciò,  questa festa non può essere solo una pratica di un mese dell’anno ma va  attuata spiritualmente nell’arco dell’intera vita cristiana. L’assonanza  con il cuore di Gesù attraverso la lettura del Vangelo, la meditazione  dei suoi misteri e una vita di preghiera assidua, conduce lentamente ad  un nuovo battito della propria vita. I frutti copiosi di questa vita  nuova sono una maggiore attenzione verso le esigenze dell’altro, un  atteggiamento di umiltà capace di accettare l’umiliazione e un’autentica  mitezza che apre il proprio animo all’ascolto delle necessità del  prossimo.

Quante famiglie si separano perché  non si accetta di ascoltare l’esigenza dell’altro, quanti adolescenti si  rifugiano nella droga perché il loro cuore non è stato riscaldato  dall’amore dei suoi genitori, quante uomini e donne decidono di vivere  le proprie relazioni principalmente su internet, perché la loro  esistenza è rimasta imprigionata in relazioni familiari prive di  quell’affetto e del calore umano indispensabili per una sana ed  armoniosa crescita.

Il cuore di Cristo insegna  al cuore dell’uomo a non essere turbato, a non rimanere perplesso  davanti agli insuccessi, alle sofferenze e all’incomprensioni della  vita. Quel cuore di Gesù, coronato dalle spine dell’abbandono, della  calunnia e del tradimento, è stato capace di amare i suoi nemici. Le  parole di perdono di Gesù pronunziate sulla croce sono un segno  eloquente della pienezza di amore che scaturisce da quel cuore divino.  Ogni uomo che vive della contemplazione del cuore di Dio ha la  possibilità di vivere alla stessa maniera di Gesù, rispondendo ad un  grido di insulto con una silenziosa benedizione, facendo il bene a  coloro che ci fanno del male.

Allora la  tristezza seminata nel cuore dall’opera del giustizialismo e della  vendetta personale può essere estirpata dal desiderio di comunione con  il cuore di Gesù, il quale ha la capacità di rallegrare gli animi,  inebriandoli attraverso la partecipazione con la sostanza del suo cuore  che ci viene donata nell’Eucarestia.

Il mistero  dell’incarnazione e della passione hanno permesso ad ogni uomo di  vedere e ascoltare il cuore del Padre per mezzo del Figlio, affinché il  cuore di Gesù possa essere trapiantato al posto del cuore di pietra di  quegli uomini che non hanno ancora conosciuto l’amore misericordioso di  Dio.

Autore: Osvaldo Rinaldi
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